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VERTEBROPLASTICA
La Vertebroplastica Percutanea è una procedura terapeutica mini-invasiva per il trattamento delle fratture vertebrali dolorose sviluppata in Francia nella metà degli anni 80′ ma che solo recentemente ha avuto diffusione in altri paesi europei e negli Stati Uniti.
Essa consiste nell’iniezione attraverso un ago metallico appositamente conformato, introdotto sotto la guida combinata della Tomografia Computerizzata (TAC) e della fluoroscopia digitale, di un cemento osseo a bassa viscosità già da tempo impiegato in interventi ortopedici. Il cemento, denominato polimetilmetacrilato o PMMA, si diffonde all’interno del corpo vertebrale fratturato, prevenendo ulteriori cedimenti. Ciò determina una riduzione del dolore e consente a quei pazienti che hanno ridotto la propria attività fisica di riacquistare mobilità.
Tale procedura ottiene ottimi risultati nel trattamento del dolore causato da Osteoporosi e Metastasi vertebrali.
La Vertebroplastica Percutanea viene eseguita in anestesia locale e .blanda sedazione
E’ necessaria l’introduzione di pochi ml di cemento che determina il consolidamento dell’osso con conseguente risoluzione del dolore.
La maggior parte dei pazienti (oltre il 90%) che hanno usufruito di tale terapia hanno riferito una cospicua o completa riduzione del dolore potendo così smettere di indossare il busto, ridurre o sospendere l’assunzione di farmaci analgesici e migliorare così la qualità della vita.
La Vertebroplastica ha unicamente lo scopo di curare il dolore consolidando la frattura vertebrale; è pertanto indispensabile che i pazienti con osteoporosi vengano adeguatamente curati dallo specialista per l’osteoporosi per ridurre il rischio di insorgenza di nuove fratture su altre vertebre.
Nei pazienti con Metastasi vertebrali la vertebroplastica non è in alcun modo da considerarsi come una terapia oncologica; i pazienti dovranno pertanto continuare ad eseguire le terapie oncologiche anche dopo di essa (es. Chemioterapia – Radioterapia)
INDICAZIONI
Frattura vertebrale dolorosa da osteoporosi refrattaria alla terapia medica
Frattura vertebrale dolorosa o osteolisi a rischio di frattura dovuta a tumori benigni o maligni (angioma, metastasi, mieloma, linfoma)
Frattura vertebrale dolorosa con osteonecrosi associata (Kummell’s disease)
Pazienti con cedimenti multipli per i quali ulteriori cedimenti rappresenterebbero una compromissione respiratoria
Frattura traumatica (tipo A1 secondo Magerl) in osso sano con mancato consolidamento dei frammenti o degenerazione cistica
CONTROINDICAZIONI
Assolute
Fratture stabili asintomatiche
Terapia medica efficace
Osteomielite nella vertebra interessata da frattura
Coagulopatia non correggibile
Allergia ai componenti utilizzati
Infezioni sistemiche o locali (spondilodiscite)
Relative
Dolore radicolare o radiculopatia causata da sindrome compressiva non correlata alla frattura vertebrale
Frammento dislocato posteriormente con compromissione > 20% del canale vertebrale
Tumore esteso all’interno dello spazio epidurale
Frattura traumatica acuta di vertebra non osteoporotica
Compressione severa del corpo vertebrale (vertebra plana)
Frattura stabilizzata senza dolore datata perdurante da più di un anno