- Cifoplastica
- DTrax
- L’epidurale antalgica
- Ernia del disco lombare e cervicale
- Esame posturale
- Fratture vertebrali
- NEUROSTIMOLATORE MIDOLLARE
- Radiofrequenza
- A cosa serve: l’ELETTROMIOGRAFIA
- Sindrome dolorosa post-chirurgia vertebrale
- Impianto dispositivo interspinoso per stenosi ed ernie lombari
- Spondilolistesi lombare
- Stenosi cervicale
- Stenosi lombare
- Vertebroplatisca
Una nuova e rivoluzionaria metodica chirurgica: il DTrax.

Le patologie dolorose della colonna cervicale rappresentano una patologia sociale e la prima causa di assenza dal lavoro con gravi ripercussioni sulla produttività del Paese.
Cos’è e a cosa serve il DTrax?
Questo nuovo e rivoluzionario sistema ci permette, con un unico approccio percutaneo, quindi senza tagli, di eseguire un’apertura dei forami liberando il passaggio delle radici nervose e contemporaneamente di stabilizzare la colonna cervicale al fine di risolvere tutti quei tormentosi dolori cervicobrachiali.
Come si realizza un simile intervento?
Si esegue una piccolissima incisione di circa mezzo centimetro e, con apposito strumentario, si impianta una piccola protesi ad espansione nell’articolazione tra le vertebre.
E cosa fa questa piccola protesi ad espansione?
Una volta inserita all’interno dell’articolazione, la protesi viene meccanicamente espansa e i suoi dentini si integrano nell’osso, garantendo la massima tenuta e la totale bio-integrazione. L’intervento garantisce la risoluzione del dolore da compressione sulla radice nervosa e un notevole miglioramento nella funzionalità cervicale.
Quali sono le indicazioni per il DTrax?
Tutte le patologie che portano ad un conflitto radicolare come accade ad esempio nelle stenosi foraminali, nelle protrusioni laterali ed intraforaminali. Inoltre è un intervento essenziale nelle gravi sindromi delle faccette articolari, cioè nel dolore cervicale e cervico-brachiale cronico non controllabile farmacologicamente e fisioterapicamente.
Quanto dura l’intervento?
In mani esperte è un intervento molto semplice e sicuro ed ha una durata media di 20 minuti. È importante che il chirurgo abbia avuto una specifica formazione teorica e pratica su cadavere primariamente e poi un costante affiancamento di un tutor prima di diventare completamente autonomo.
Il paziente quanto deve rimanere ricoverato?
Appena finito l’intervento il paziente sarà invitato a rimanere a letto per le successive sei ore solo a scopo precauzionale e quindi potrà regolarmente alzarsi e tornare a casa. Dopo un breve periodo di riposo e cure fisiochinesiterapiche potrà riprendere le sue normali attività quotidiane.